La flessibilità corporea promuove la longevità

Negli ultimi decenni, la ricerca ha dimostrato che una buona forma fisica è essenziale per una vita lunga e in salute. È risaputo che una migliore capacità aerobica e una maggiore forza muscolare sono legate a una riduzione del rischio di mortalità. Tuttavia, un attributo fisico spesso trascurato, ma che si sta rivelando sempre più rilevante, è la flessibilità.

La flessibilità come indicatore di longevità

Sebbene i benefici della flessibilità non siano sempre evidenti, nuovi studi stanno facendo luce su quanto questo aspetto possa influenzare la nostra salute a lungo termine. Una ricerca innovativa condotta in Brasile ha monitorato oltre 3.000 persone di età compresa tra i 46 e i 65 anni per circa 13 anni, utilizzando un test chiamato Flexitest per valutare la flessibilità di diverse articolazioni del corpo, comprese quelle di caviglie, ginocchia, fianchi, polsi, gomiti e spalle. Questo test fornisce un punteggio globale, chiamato Flexindex, che può variare da 0 a 80.

 

Risultati e implicazioni dello studio

Durante il periodo di follow-up, i ricercatori hanno osservato che le persone con un punteggio di Flexindex più basso avevano un rischio di mortalità significativamente più alto rispetto a quelle con un punteggio più elevato. Gli uomini con una bassa flessibilità presentavano quasi il doppio del rischio di morire (1,87 volte), mentre per le donne il rischio aumentava di quasi cinque volte (4,78 volte) rispetto a quelle più flessibili.

Ma cosa significa tutto questo? La flessibilità sembra essere un fattore predittivo della capacità di eseguire attività di vita quotidiana, come sedersi e alzarsi dal pavimento senza assistenza, un indicatore pratico e semplice della mobilità generale. Questo tipo di funzionalità è cruciale per mantenere l’autonomia durante l’invecchiamento.

 

Perché la flessibilità è così importante?

La flessibilità potrebbe essere più di un semplice indicatore di mobilità. Alcuni ricercatori suggeriscono che potrebbe fungere da “proxy” per misurare indirettamente l’attività fisica complessiva di una persona. In generale, le persone che si muovono di più e rimangono attive tendono ad avere maggiore flessibilità. Tuttavia, la flessibilità stessa potrebbe avere benefici specifici, come dimostrato da altri studi.

Ad esempio, lo stretching ha dimostrato di migliorare la salute cardiovascolare riducendo la rigidità arteriosa e la pressione sanguigna negli anziani. È stato anche scoperto che lo stretching può ridurre la crescita tumorale in studi preclinici su topi, grazie a un miglioramento della risposta immunitaria e alla riduzione dell’infiammazione.

 

Flessibilità e salute a lungo termine

Per le persone di mezza età e oltre, mantenere la flessibilità può essere un elemento chiave per garantire non solo una vita più lunga, ma anche una migliore qualità della vita. La capacità di eseguire movimenti quotidiani con facilità, la prevenzione degli infortuni e la conservazione della salute cardiovascolare sono solo alcuni dei vantaggi che la flessibilità può offrire.

 

Conclusioni

Incorporare esercizi di stretching nella vita quotidiana potrebbe essere una delle chiavi per migliorare la salute generale e, potenzialmente, vivere più a lungo. La flessibilità non è solo un indicatore di salute fisica, ma anche un elemento importante per mantenere l’autonomia e il benessere durante l’invecchiamento.

Articoli consigliati

In un mondo del lavoro in rapida evoluzione, il benessere dei collaboratori è una priorità crescente per le aziende. Evolvity risponde a questa esigenza con una piattaforma innovativa che unisce tecnologia avanzata e un approccio basato sui dati per favorire il “data-driven wellbeing”. Non si tratta di semplici programmi di welfare, ma di un sistema […]

L’esposizione alla luce solare ha sempre suscitato dibattito. Sebbene i rischi del sole, come l’aumento delle probabilità di sviluppare il melanoma, siano ben noti, emergono nuove evidenze che suggeriscono che una moderata esposizione al sole possa in realtà migliorare la salute e aumentare l’aspettativa di vita. Uno studio svedese condotto su 30.000 donne, seguite per […]

La perdita di massa muscolare è uno dei cambiamenti fisiologici più comuni che accompagnano l’invecchiamento, ma pochi conoscono le cause profonde di questo fenomeno o come affrontarlo efficacemente. Questo declino, noto come “sarcopenia”, può iniziare già a partire dai 50 anni e accelerare significativamente nei decenni successivi, portando a gravi conseguenze come disabilità, riduzione dell’autonomia, […]

Vuoi ottenere maggiori informazioni sulla tecnologia TOI™ e sulle possibilità di implementazione in servizi di terze parti?