Esercizio aerobico e cervello: quanto allenamento fisico serve per dare una spinta alle capacità cognitive?

L’attività fisica è uno degli strumenti che possono aumentare le nostre capacità cerebrali, ma quanto bisogna allenarsi per ottenere i massimi benefici? All’allenamento fisico si può generalmente applicare il principio del “un po’ è meglio di niente e più lungo l’esercizio, maggiori i benefici”. Ma vale lo stesso per i benefici cognitivi?

 

Trovare una risposta a questa domanda era l’obiettivo di uno studio dell’Università del Kansas, pubblicato su PLoS ONE. I 101 volontari over 65 e piuttosto sedentari sono stati divisi in gruppi che seguivano un allenamento di 0, 75, 150 o 225 minuti di camminata ogni settimana per 26 settimane (le linee guida raccomandano un allenamento di 150 minuti alla settimana di esercizio moderato). Ogni partecipante ha compilato dei test cognitivi prima e dopo il programma di allenamento.

 

Una buona notizia per i più pigri: anche solo 75 minuti a settimana sono sufficienti per aumentare la capacità attentiva e l’elaborazione visivo-spaziale. Un maggiore allenamento non ha portato a grandi miglioramenti ancora nell’attenzione, quanto piuttosto nell’elaborazione visivo-spaziale, in cui il gruppo dei 225 ha realizzato i punteggi più elevati.

Si può quindi dire che un po’ di esercizio è sicuramente meglio di niente anche per le nostre capacità cognitive, e più ci si allena maggiori sono i benefici.

 

È interessante osservare che l’indicatore più adatto per individuare il miglioramento cognitivo di ogni singolo individuo non è tanto la durata dell’allenamento, quanto piuttosto il VO2max, il massimo consumo di ossigeno. Il consiglio, quindi, è di allenarsi per un periodo e a un’intensità che ci permetta di consumare più ossigeno.

 

Fonte:

PLoS ONE

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