La chimica del nostro cervello predice la nostra produttività

Tutti abbiamo degli obiettivi. Possono essere professionali o personali, più o meno ambiziosi, a breve o a lungo termine. E tutti dobbiamo fare i conti con i numerosi ostacoli che si frappongono fra noi e i nostri scopi. Fanno parte di questi ostacoli anche alcuni meccanismi cerebrali di cui non siamo consapevoli, ma che comunque influenzano le nostre scelte.

Conoscere questi meccanismi non ci permetterà di raggiungere magicamente i nostri obiettivi, ma ci aiuterà a comprendere meglio quelle situazioni in cui le cose sembrano non andare come previsto e il raggiungimento degli obiettivi sembra sempre più lontano.

I neurotrasmettitori

I neurotrasmettitori sono sostanze chimiche di cui si servono i neuroni (ovvero le cellule del nostro cervello) per comunicare tra di loro e per inviare, di conseguenza, specifici messaggi o comandi al nostro corpo.

Sono principalmente 3 i neurotrasmettitori che possono influenzare il raggiungimento dei nostri obiettivi: la dopamina, la noradrenalina e l’acetilcolina.

Dopamina

La dopamina è un neurotrasmettitore che svolge un ruolo importante nel sistema di ricompensa. Il rilascio di dopamina è uno dei modi che il cervello ha per farci sentire bene e incoraggiarci a fare più di quello che stiamo facendo. Le ricerche hanno scoperto che attività piacevoli come il sesso e l’alimentazione tendono ad aumentare i livelli di dopamina nel sistema nervoso centrale.

Quando si parla di produttività, la dopamina è un’arma a doppio taglio. Può aumentare o diminuire la produttività a seconda di ciò che esattamente innesca il sistema di ricompensa. Per sfruttare al meglio la piacevole sensazione che si prova grazie all’aumento dei livelli di dopamina, è necessario assicurarsi di attivare il sistema di ricompensa in un modo che sia in linea con i propri obiettivi. Questo significa mettere via il telefono, concentrarsi sul compito da svolgere e trovare il modo di ricompensarsi per un lavoro ben fatto.

Noradrenalina

La noradrenalina (o norepinefrina) è un neurotrasmettitore che ci fa sentire pronti all’azione e ci rende più attenti e vigili. Anche in questo caso è difficile trovare un equilibrio. La giusta dose di pressione può essere utile per aumentare la produttività: ecco perché molti procrastinatori riferiscono di avere prestazioni migliori quando si avvicina una scadenza. Ma se si continua ad aspettare fino all’ultimo minuto per completare i propri compiti, lo stress cronico che ne deriva può essere dannoso.

Acetilcolina

L’acetilcolina è un neurotrasmettitore coinvolto nel sistema nervoso autonomo (ovvero in tutte le attività involontarie del corpo, come la frequenza cardiaca, la digestione o la respirazione) ma svolge anche un ruolo importante nella concentrazione, nell’apprendimento e nella memoria.

Alcuni studi hanno dimostrato che un aumento dei livelli di acetilcolina ha un impatto positivo sulle prestazioni. D’altra parte, una carenza di acetilcolina spesso comporta problemi di attenzione e di memoria, e i danni al sistema colinergico (il sistema cerebrale che produce l’acetilcolina) sono stati associati ai deficit di memoria osservati nel morbo di Alzheimer.

Neuro-produttività: un quadro pratico

La neuroscienziata Friederike Fabritius ha creato un quadro pratico, da noi riadattato, utile per ricordare i tre principali neurotrasmettitori in base agli stati cognitivi generali che influenzano, ovvero piacere, paura e concentrazione. Accanto ad esse, alcuni consigli per massimizzare il rilascio di queste sostanze che possono dimostrarsi dei validi alleati per potenziare la nostra produttività.

Conclusioni

Il piacere, la paura e la concentrazione, combinati assieme nella giusta misura, ci aiuteranno a massimizzare la nostra produttività. È importante però mettere in pratica quelle piccole strategie che possano aiutare il nostro cervello a produrre il neurotrasmettitore giusto al momento giusto.

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