Un cervello nella pancia

Vi è mai capitato di essere particolarmente irascibili quando avete fame? Una privazione del cibo può cambiare il nostro umore: un altro esempio di connessione mente-corpo.

 

Conosciamo già l’esistenza del sistema nervoso simpatico e di quello parasimpatico, ma forse non tutti conoscono il terzo tipo di sistema nervoso autonomo, ovvero il sistema nervoso enterico (o metasimpatico). Questo governa le funzioni fondamentali dell’apparato digerente, in cui troviamo tra i 400 e i 600 milioni di neuroni, e pur essendo in connessione costante con il nostro cervello, ha la capacità di agire indipendentemente da questo e di controllare il nostro comportamento: ecco perché si parla di un “secondo cervello nell’intestino“.

 

Vediamone gli effetti…

Alcuni ricercatori della Monash University hanno studiato l’ormone dell’appetito, la grelina, la quale svolge un ruolo fondamentale nel regolare il comportamento alimentare, l’aumento di peso e il metabolismo, e allo stesso tempo aiuta a formare massa muscolare, riduce l’ansia e aumenta la memoria. Ricettori di questo ormone si trovano in tutto il corpo, anche nel “vero” cervello. La grelina può produrre in noi una reazione di ansia, che sparisce quando mangiamo.

Il ruolo della grelina è più facile da comprendere se l’osserviamo da un punto di vista evolutivo. Se non avessimo ricevuto una risposta di questo tipo, avremmo potuto tranquillamente ignorare i sintomi della fame e quindi saremmo morti di fame. La grelina dà la forza per trovare il cibo, permette di affrontare maggiori pericoli nella caccia, aumenta la memoria per ricordare dove si trova il cibo.

 

Ricercatori della University of Cambridge hanno inoltre trovato che anche la serotonina può rafforzare ulteriormente il collegamento tra risposta emotiva e fame. Nello studio, i livelli di serotonina dei partecipanti sono stati modificati con un’alterazione della dieta e con la privazione del triptofano, il precursore della serotonina. Lo studio ha dimostrato che un basso livello di serotonina causa un indebolimento della comunicazione tra l’amigdala (la parte del cervello che controlla la rabbia) e la corteccia prefrontale (che calma la risposta emotiva): minor serotonina significa maggior aggressività.

 

In poche parole, se nutriamo il nostro stomaco, nutriamo anche la nostra mente.

 

Fonte: The Connection

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