Esercizio intenso e sistema immunitario: fa davvero male allenarsi troppo?

Sappiamo da tempo che l’esercizio fisico moderato porta numerosi benefici alla salute, tra cui un miglioramento della funzione immunitaria. Studi dimostrano che chi pratica attività fisica regolare, come una camminata di 40 minuti al giorno, può ridurre fino alla metà i giorni di malattia dovuti a infezioni respiratorie.

Ma cosa succede quando l’esercizio diventa molto intenso o prolungato? C’è davvero il rischio di abbassare le difese immunitarie e aumentare la probabilità di ammalarsi?

L’ipotesi della “Finestra Aperta”

Da anni si discute dell’ “Open-Window Hypothesis”, una teoria secondo cui l’esercizio fisico intenso potrebbe indebolire temporaneamente il sistema immunitario. Secondo questa ipotesi, nelle ore successive a un allenamento molto duro (da 3 a 72 ore), il corpo attraverserebbe una fase di vulnerabilità in cui il rischio di infezione aumenterebbe.

Questa idea si basa su osservazioni storiche. Già nel 1977, il medico sportivo Ernst Jokl scriveva: “L’allenamento atletico non migliora la resistenza immunitaria alle infezioni. A volte, anzi, rende gli atleti più suscettibili.”

Uno degli studi più noti a supporto di questa teoria è quello condotto nel 1987 sui partecipanti alla Maratona di Los Angeles. I ricercatori confrontarono i maratoneti che completarono la gara con quelli che si erano ritirati (per motivi diversi dalla malattia). Il risultato? Il 12,9% di coloro che avevano concluso la maratona riportava sintomi di infezione nella settimana successiva, contro solo il 2,2% dei ritirati. Un aumento di quasi sei volte nel rischio di ammalarsi!

Altri studi simili sembrano confermare il legame tra esercizio intenso e aumento delle infezioni. Ma la domanda è: questi dati dimostrano davvero che l’attività fisica intensa compromette il sistema immunitario?

 

E se i sintomi non fossero dovuti a un’infezione?

Un problema con molti di questi studi è che si basano su autodiagnosi dei partecipanti, senza conferme tramite test di laboratorio. Questo significa che i sintomi respiratori riportati dagli atleti potrebbero non essere causati da virus o batteri.

Studi più recenti hanno verificato la presenza effettiva di agenti patogeni tramite tamponi faringei e test di laboratorio. I risultati? Solo 11 su 37 episodi di malattia analizzati avevano origine infettiva, cioè solo il 30% dei casi era dovuto a virus o batteri!

Ma allora, cosa causava i sintomi nel restante 70%? Le spiegazioni più probabili includono:

  • Allergie e asma, che possono causare congestione e tosse simili a un raffreddore.
  • Irritazione delle vie respiratorie, dovuta all’inalazione di aria fredda o secca durante l’esercizio.
  • Infiammazione delle mucose dovuta all’aumento della ventilazione polmonare durante lo sforzo intenso.

 

Gli atleti si ammalano davvero di più?

Sorprendentemente, i dati complessivi non confermano con certezza che gli atleti si ammalino più della popolazione generale. In alcuni studi, solo il 10% degli atleti olimpici ha riferito sintomi di malattia prima delle gare, mentre in sondaggi sulla popolazione generale fino al 24% delle persone dichiara di avere il raffreddore almeno una volta al mese.

Uno degli esempi più interessanti viene dagli ultramaratoneti, che affrontano volumi di allenamento enormi. Nonostante ciò, si ammalano meno della media. Uno studio su 1212 ultramaratoneti ha rilevato una media di appena 1,5 giorni di malattia all’anno, un numero decisamente basso rispetto alla media della popolazione.

 

Conclusione: l’esercizio è un rischio o una protezione?

L’idea che l’esercizio intenso comprometta il sistema immunitario è probabilmente esagerata, almeno per la maggior parte delle persone. Anzi, l’attività fisica regolare ha dimostrato di migliorare la risposta immunitaria e ridurre il rischio di infezioni.
Tuttavia, esistono situazioni in cui lo stress, la mancanza di sonno e i fattori ambientali possono rendere gli atleti più vulnerabili. Il vero problema non è tanto “allenarsi troppo”, quanto piuttosto non recuperare in modo adeguato.

 

Cosa fare per proteggere il sistema immunitario?

  • Allenati regolarmente, ma ascolta il tuo corpo. Il sovrallenamento senza adeguato recupero può essere dannoso.
  • Dormi almeno 7-9 ore per notte. Il sonno è essenziale per mantenere un sistema immunitario forte.
  • Cura la tua alimentazione. Una dieta equilibrata ricca di vitamine e minerali aiuta a prevenire malattie.
  • Evita il contatto ravvicinato con persone malate, soprattutto in palestre o eventi sportivi.
  • Gestisci lo stress. Pratiche come la meditazione e il rilassamento possono aiutare a ridurre l’impatto dello stress sul sistema immunitario.

In conclusione, l’esercizio fisico, anche intenso, è più un alleato che un nemico della salute. L’importante è trovare il giusto equilibrio tra sforzo e recupero. Quindi muoviti, allenati, ma non trascurare il riposo!

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