Con l’avanzare dell’età, molte persone notano un aumento del grasso addominale, anche senza variazioni significative nel peso corporeo. Ma cosa succede realmente nel nostro corpo? Un nuovo studio pubblicato su Science getta finalmente luce su questo fenomeno, rivelando un meccanismo cellulare finora sconosciuto che potrebbe cambiare il modo in cui affrontiamo l’obesità legata all’invecchiamento.
I ricercatori del City of Hope (USA), in collaborazione con l’Università della California, hanno scoperto che l’invecchiamento attiva un nuovo tipo di cellule staminali adulte che producono grasso, spiegando il motivo dell’aumento del grasso viscerale con l’avanzare dell’età.
Lo studio
Lo studio si è basato su una combinazione di tecniche avanzate:
- Modelli murini (basati sui topi) con tracciamento genetico in vivo per seguire la formazione di nuove cellule adipose nel tempo.
- Trapianto di cellule staminali adipose (APCs) da topi giovani e anziani in topi giovani per valutare il potenziale adipogenico.
- Sequenziamento a singola cellula per identificare nuove popolazioni cellulari associate all’età.
I ricercatori hanno osservato che le cellule staminali adipose (APCs) di topi anziani generano spontaneamente una quantità molto elevata di nuove cellule adipose, anche se trapiantate in organismi giovani. Ciò indica che l’età delle cellule, e non dell’ambiente, è il fattore decisivo.
I risultati
Il team ha identificato una nuova sottopopolazione di cellule, chiamata CP-A (committed preadipocytes, age-specific), che compare durante la mezza età e mostra un’enorme capacità di proliferare e trasformarsi in cellule adipose.
Un elemento chiave? Il recettore LIFR (leukemia inhibitory factor receptor), che si è rivelato essenziale per l’attivazione delle CP-A. Bloccando il segnale di LIFR nei topi, è stato possibile inibire la formazione di nuovo grasso viscerale.

Immagine tradotta da Wang, G., et al. (2025). Distinct adipose progenitor cells emerging with age drive active adipogenesis. Science, 388(6745), eadj0430.
Implicazioni e conclusioni
Questa scoperta rappresenta un passo avanti significativo nella comprensione dei cambiamenti corporei legati all’età e apre nuove prospettive per interventi mirati contro l’obesità viscerale. Continuare a indagare il ruolo delle cellule CP-A e del segnale LIFR potrebbe portare a soluzioni innovative per mantenere la salute metabolica e promuovere un invecchiamento più sano e attivo.
Questa ricerca fornisce una base solida per lo sviluppo futuro di farmaci mirati che potrebbero:
- Bloccare le CP-A prima che generino nuovo grasso,
- Prevenire l’accumulo di grasso viscerale legato all’età,
- Ridurre il rischio di diabete, problemi cardiaci e altre patologie metaboliche.