Una nuovissima ricerca ha dimostrato che semplici esercizi di allenamento cognitivo eseguiti a casa possono ridurre lo stress emotivo nelle sopravvissute al cancro al seno.
Gli accademici di Birkbeck, Università di Londra, hanno affermato che le loro scoperte potrebbero avere enormi implicazioni per altre persone che soffrono di condizioni croniche e di tumori che influenzano le funzioni cognitive e il benessere emotivo.
Stress post traumatico
La sopravvivenza del cancro al seno nel Regno Unito è raddoppiata negli ultimi 40 anni a causa di progressi medici, con il 78% delle donne sopravvissute per 10 anni o più in Inghilterra e Galles, secondo il Cancer Research UK.
Il costo psicologico della malattia e l’impatto fisico e mentale della chirurgia, della chemioterapia e della radioterapia possono tuttavia avere un effetto duraturo.
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Lo studio Birkbeck, pubblicato sulla rivista Psycho-Oncology, ha esaminato come l’allenamento cognitivo potrebbe aiutare le donne che soffrono. I sintomi riscontrati includono stress post-traumatico, ansia e depressione dopo il trattamento, e anche la paura che il cancro si ripresenti può avere un impatto importante.
Lo studio ha confrontato tali sintomi in due gruppi di donne che avevano subito un trattamento per il cancro al seno, dopo aver intrapreso diversi tipi di compiti di allenamento cognitivo per 12 giorni.
Esercizi di memoria
Entrambi i gruppi hanno svolto attività semplici, tra cui esercizi di memoria e di sequenza numerica.
Per un gruppo, il compito è diventato più impegnativo e difficile man mano che la loro competenza è aumentata, ma per l’altro, che si è allenato sullo stesso compito, il livello di difficoltà è rimasto lo stesso per tutto il periodo dello studio.
I sintomi di ansia e depressione dei gruppi sono stati quindi analizzati per valutare la loro vulnerabilità emotiva. Lo studio ha mostrato una riduzione significativa del 16% dei sintomi correlati all’ansia e al disagio nel primo gruppo (sperimentale) rispetto al secondo gruppo (di controllo).
Il training ha anche ridotto la “ruminazione” del 14% rispetto al gruppo di controllo – un fattore che include la tendenza a rimanere bloccati in cicli di pensiero negativo.
Nazanin Derakhshan, un professore di psicopatologia sperimentale, che ha guidato lo studio, ha dichiarato: “I recenti progressi nelle neuroscienze cognitive e affettive indicano che costruendo nuove connessioni neurali nel cervello, possiamo aprire la strada alla resilienza e alla flessibilità cognitiva, migliorando l’efficienza neurale.”
Un’ulteriore conferma
Questa ricerca è solo una delle ultime conferme delle neuroscienze sull’efficacia dei protocolli di allenamento mentale per recuperare i sintomi di annebbiamento, riduzione della memoria, ansia, malumore a seguito di trattamenti chemioterapici. Uno studio indipendente e peer-riviewed aveva infatti dimostrato gli effetti benefici del programma di BrainHQ su un gruppo di pazienti sopravvissute al cancro al seno, come avevamo riportato qui.