Esiste ormai da tempo un modo per conoscere l’età reale del nostro corpo, il modo e la rapidità con cui esso invecchia, nonché il suo stato di salute. Stiamo parlando dell’età biologica e ci troviamo all’interno della ricerca sulla longevità, il cui scopo è quello di individuare caratteristiche e specifici parametri clinici in modo da poter formulare strategie per vivere più a lungo e meglio. Ma facciamo un passo indietro: cos’è l’età biologica?
L’età biologica fa riferimento al vero stato di invecchiamento del nostro corpo.
Sapere che una persona ha 50 anni fornisce poche informazioni sullo stato di salute del suo corpo, che potrebbe avere un ritmo di invecchiamento maggiore o minore rispetto ad un’altra persona della medesima età. Questo indicatore, infatti, riflette la condizione delle cellule, dei tessuti e degli organi, tenendo conto di diversi fattori.
Come calcolarla e perché è importante conoscerla
Calcolare l’età biologica non è un processo semplice e diretto, e soprattutto può variare a seconda dei metodi utilizzati. Solitamente viene condotto un set di esami e test che misurano diversi marcatori biologici. Questi dati vengono poi inseriti in un algoritmo, che li confronta con i dati normativi per età cronologica e sesso, fornendo così una stima dell’età biologica. Va ricordato che, sebbene tale stima possa offrire una buona panoramica della salute generale di una persona, non dovrebbe comunque essere utilizzata come unico indicatore.
Tra i vari parametri utilizzati per calcolare l’età biologica, di grande importanza sono:
- Lunghezza dei telomeri;
- Funzione cardiovascolare;
- Salute metabolica;
- Funzione renale ed epatica;
- Stato ossidativo;
- Composizione corporea.
Conoscere questi fattori e sapere da cosa vengono influenzati può rivelarsi molto utile per contenere i naturali processi di invecchiamento. Se infatti sui fattori genetici non abbiamo potere, su molti altri è possibile intervenire. Ad esempio, le estremità dei cromosomi (telomeri) tendono ad accorciarsi
naturalmente con l’avanzare dell’età, tuttavia è stato osservato che il fumo di sigarette accelera questo processo. Allo stesso modo un’alimentazione ricca di fibre e probiotici migliora la salute dell’intestino, il quale ha un ruolo cruciale nel sostenere il sistema immunitario.
Pro e Contro
Lo studio dell’età biologica ha acquisito sempre più importanza nel campo delle ricerche sulla longevità, consentendo di avere un quadro più completo della salute di un individuo. Tuttavia, come ogni metodo di valutazione, presenta pregi e difetti.
Tra i pro si possono annoverare:
- Consapevolezza del proprio corpo: comprendere l’età biologica e i fattori che la influenzano aumenta la consapevolezza sullo stato di salute e sui potenziali rischi di malattie relate all’età;
- Proattività: conoscere i punti deboli del proprio corpo può aiutare a mettere in atto strategie per rallentarne l’invecchiamento;
- Ricerche sulla longevità: l’età biologica aiuta i ricercatori ad identificare interventi e trattamenti per disturbi legati all’età, contribuendo agli sforzi per aumentare l’aspettativa di vita.
D’altro canto, è necessario tenere in considerazione i seguenti elementi:
- Limitato potere predittivo: sebbene l’età biologica fornisca una misura informativa, non può essere considerata come una predizione della futura salute di una persona;
- Variabilità nell’interpretazione: analizzare e interpretare i risultati degli esami può essere complesso, considerando le variabilità nei metodi, nei biomarcatori, nonché nelle popolazioni di riferimento;
- Costo e accessibilità: alcuni test possono essere molto costosi e richiedere dei laboratori particolari, rendendo l’accessibilità al calcolo dell’età biologica ancora in parte limitata;
- Impatto psicologico: sapere che la propria età biologica è molto maggiore rispetto a quella cronologica potrebbe generare ansia e senso di impotenza, soprattutto se a contribuire ad essa sono per la maggior parte i fattori genetici.
Conclusione
L’età biologica si va a configurare come uno strumento cruciale per aiutare gli individui a capire il proprio corpo, con il suo ritmo di invecchiamento e le sue necessità. Rappresenta un’opportunità per migliorare il proprio benessere, aprendo una finestra sullo stato di salute del corpo dalla quale è possibile osservare come esso cambia in base alle nostre azioni.