Nonostante la meditazione sia una tradizione molto antica, la ricerca neuroscientifica ha cominciato solo recentemente ad analizzare a fondo i cambiamenti nella struttura del cervello come effetto di questa pratica.
Come qualsiasi cosa facciamo, la meditazione “ristruttura” i nostri circuiti neuronali, tagliando le connessioni meno usate e rafforzando quelle esercitate maggiormente.
Studi alla ricerca di principi scientifici fondamenti alla base si questi cambiamenti si concentrano principalmente sulla meditazione mindfulness, che richiede una particolare attenzione ai pensieri e alle sensazioni che si manifestano nel momento presente. I ricercatori hanno ottenuto prove sufficienti per affermare con sicurezza che i cambiamenti nella mente di chi medita regolarmente portano veri benefici.
Gli esperimenti condotti hanno dimostrato che i monaci buddisti hanno connessioni molto robuste tra le varie regioni cerebrali, cosa che perfette una comunicazione più sincronizzata. I meditatori esperti sembrano inoltre sviluppare una corteccia più “rugosa”. La corteccia è lo strato più esterno del cervello, responsabile delle nostre abilità cognitive più raffinate, come il pensiero astratto o l’introspezione.
Molti studi hanno anche confermato che la meditazione può aumentare il volume e la densità dell’ippocampo, una parte del cervello a forma di C posta in mezzo al cuoio capelluto, di notevole importanza per la memoria.
Nonostante le aree del cervello responsabili di mantenere la memoria normalmente si riducano con l’età, la meditazione contrasta questo declino. Sempre più studi dimostrano che meditare anche solo 12-20 minuti al giorno per diverse settimane può affinare la mente.
I risultati degli studi mostrano che i meditatori ottengono risultati migliori per quanto riguarda l’attenzione e la memoria di lavoro, ovvero la capacità di conservare ed elaborare le informazioni con la mente. Cinquantenni o sessantenni che meditano regolarmente possono addirittura superare i ventenni nei test sull’attenzione visiva!
In breve, possiamo affermare che la ricerca scientifica ha dimostrato che la mindfulness:
- riduce la “ruminazione”, il pensiero negativo continuo
- riduce lo stress
- aumenta la memoria di lavoro
- potenzia l’attenzione
- abbassa la pressione sanguigna
- diminuisce la reattività emotiva
- incrementa la flessibilità cognitiva
- aiuta a creare relazioni soddisfacenti
- aumenta la moralità, l’intuizione e la gestione della paura
- migliora il sistema immunitario
- contribuisce a una sensazione di maggior benessere.