Diversi studi recenti hanno dimostrato che la sostanza grigia del cervello può continuare a rigenerarsi nel corso della vita di un uomo, producendo nuove cellule attive in qualsiasi momento. Quando appaiono nuovi neuroni nel cervello, dove rimangono e per quanto tempo sopravvivono dipende da come si utilizza il proprio cervello.
La rivista Fortune riporta 5 modi per proteggere la salute del cervello: cinque accorgimenti che aiuteranno la propria vita privata ma anche la propria carriera.
- Non smettere mai di imparare. Maggiore è la propria educazione, minore sarà il rischio di declino cognitivo dovuto all’età. Lo stesso vale per il proprio lavoro: se si apprendono sempre più competenze nel corso della carriera, il cervello ne guadagnerà.
- Immergersi in una cultura nuova. Imparare una nuova lingua. O fare volontariato oltreoceano. Queste attività non solo permettono di distinguersi tra la massa, ma esplorare nuovi luoghi costringe a prestare maggiore attenzione al proprio ambiente: vivere in una cultura non familiare, anche per un breve periodo di tempo, è un’ottima ginnastica per il cervello.
- Cercare di portare a termine compiti difficili. L’obiettivo è essere costantemente esposti a novità e a sfide sempre maggiori, così il lavoro non sarà mai una routine. Anche la varietà degli stimoli è altrettanto importante, poiché è dimostrato che un’eccessiva specializzazione non è la migliore soluzione per mantenere un cervello sano: è consigliabile fare nuove esperienze, come cimentarsi in attività artistiche anche se la propria occupazione è consulenze finanziario.
- Gestire lo stress. Lo stress, provocato sia da eventi esterni sia dai propri pensieri, uccide neuroni e ne impedisce la creazione di nuovi. L’esercizio fisico, la meditazione e una dieta sana ed equilibrata proteggono il cervello dall’eccessiva pressione e prevengono l’esaurimento.
- Avere molti amici. L’impegno sociale è un elemento importante nella salute del cervello. Interagire regolarmente con altre persone contribuisce a migliorare le proprie prestazioni e le proprie riserve cognitive.
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