A proposito di Brain Foods, ovvero cibi che fanno bene al nostro cervello… in questo articolo vogliamo parlarvi di una spezia asiatica che sta cominciando a esser nota anche da noi grazie alle sue proprietà benefiche: la curcuma.
La curcuma deriva dalla radice polverizzata dell’omonima pianta, parente dello zenzero (famiglia delle Zingiberaceae): si ottiene una spezia color giallo-arancione che si trova, tra l’altro, tra gli ingredienti principali di diversi tipi di curry. Ha origini asiatiche (per questo si chiama anche zafferano delle Indie), ma ha cominciato ad essere utilizzata anche in Europa e da noi per aromatizzare diversi tipi di piatti, ma anche spinti dall’interesse nei benefici per la nostra salute.
In India, infatti, la curcuma viene utilizzata da millenni come rimedio per problemi allo stomaco e al fegato, o per guarire infiammazioni, in quanto si ritiene che abbia proprietà antimicrobiche, antiossidanti, antiinfiammatorie, antitumorali e antivirali. La ricerca medica su questi aspetti è ancora preliminare e, per quanto promettente, è ancor presto per parlare di spezia “guaritrice”. Vi sono però diversi studi neuroscientifici che stanno confermando i benefici della curcumina (l’ingrediente attivo della curcuma) per il cervello.
In uno studio del 2010, ad esempio, ricercatori del Salk Cellular Neurobiology Laboratory hanno dimostrato che pazienti con traumi cerebrali o alcuni tipi di ictus hanno reso meglio in test preliminari sulla riabilitazione neurologica dopo aver assunto un composto, creato dai ricercatori, contenente curcumina.
Uno studio del 2014 ha poi dimostrato che un altro elemento della curcuma, il turmerone aromatico, può migliorare la capacità del cervello di creare nuove cellule. Questo può avere importanti implicazioni nel trattamento di pazienti con il morbo di Alzheimer o con danni cerebrali provocati da ictus.
Inoltre, scienziati di Taiwan hanno trovato un aumento della memoria che durava fino a 6 ore se i partecipanti (adulti diabetici) avevano assunto un grammo di curcuma.
Per una validazione scientifica più approfondita bisogna ancora aspettare, ma i risultati finora sono incoraggianti. Aggiungi allora un po’ di curcuma ai tuoi piatti, per un tocco “orientaleggiante” e per dare una spinta alla tua memoria!