È difficile resistere ai cibi zuccherati. Non appena mangiamo qualcosa di dolce, il circuito cerebrale della ricompensa si attiva, facendoci pensare di volerne ancora, come accade quando si assumono droghe. Attivare troppo questo sistema di ricompensa, però, può avere conseguenze negative: perdita di controllo, brama, maggiore dipendenza.
Un nuovo studio, pubblicato su Hippocampus, ha mostrato i danni derivanti dall’assunzione di zuccheri negli adolescenti. I ricercatori hanno studiato l’effetto dell’assunzione di zucchero semplice e di sciroppo di fruttosio nei ratti giovani. Hanno scoperto che il loro cervello si “infiamma” e questa eccitazione ha causato problemi di memoria nei ratti: quelli che hanno assunto cibi con zuccheri aggiunti hanno reso peggio di quelli con un’alimentazione con pochi zuccheri. In particolar modo, lo sciroppo di fruttosio ha causato effetti maggiori sulla memoria e sull’eccitazione cerebrale rispetto allo zucchero semplice.
Inoltre, l’assunzione di zuccheri ha anche aumentato la probabilità che i ratti sviluppassero il diabete.
Un recente sondaggio ha mostrato che il consumo di bevande zuccherine tra gli adolescenti è sceso negli anni duemila rispetto agli anni 90, ma è comunque elevato, in particolare negli Stati Uniti, dove due ragazzi su tre bevono ogni giorno bevande contenenti zuccheri.
Oltre ai problemi legati al rischio di obesità e diabete, lo studio sui ratti fornisce una dimostrazione scientifica dei danni degli zuccheri anche sul cervello.
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