Ve ne avevamo accennato qui un paio di mesi fa, e ieri è successo davvero.
Juliano Pinto, 29 anni, con paralisi del tronco inferiore, è riuscito a dare il calcio d’inizio ai mondiali 2014 durante la cerimonia d’apertura grazie a un esoscheletro robotico controllato dalla sua stessa mente.
“Una dimostrazione di questo tipo in uno stadio non è una cosa comune nel settore della robotica, e non era mai stato fatto prima”, afferma il Dr. Nicolelis, neuroscienziato brasiliano a capo del Walk Again Project.
Un caschetto sulla testa del paziente raccoglie i segnali dal cervello e li trasferisce al computer posto sulla schiena, in una specie di zaino. Questo computer decifra i segnali e li trasferisce alle gambe dell’esoscheletro. La “tuta” robotica ha un sistema idraulico e una batteria, presente nello zaino, che garantisce un utilizzo per circa due ore.
La grandiosità e l’importanza di questo evento, purtroppo, non hanno ricevuto l’attenzione meritata da parte dei media, che hanno preferito concentrarsi sul resto dello spettacolo, con le performance di Jennifer Lopez e Pitbull.
La dimostrazione avvenuta ieri sera, però, è qualcosa di straordinario: secondo il team di ricerca è solamente l’inizio di un futuro “in cui le persone colpite da paralisi potranno abbandonare la sedia a rotelle e cominciare a camminare di nuovo”.
Piuttosto sorprendente, no?!