Nell’ambito delle nostre vite sempre più impegnate e con richieste elevate di performance in ogni settore, risulta essenziale capire come i ritmi biologici influenzino le nostre capacità cognitive.
Un recente studio condotto da Pablo Valdez, ricercatore presso il laboratorio di psicofisiologia dell’Università di Monterrey (Messico), evidenzia l’importanza dell’interazione tra i ritmi circadiani e l’attenzione, un processo cognitivo fondamentale per la nostra efficienza quotidiana.
L’attenzione è suddivisa in quattro componenti chiave:
- Allerta tonica: riflette il livello di attivazione generale dell’organismo, permettendoci di rispondere a eventi inaspettati che accadono nell’ambiente.
- Allerta fasica: si riferisce alla nostra capacità di incrementare temporaneamente l’attenzione in risposta a un segnale che avvisa dell’imminenza di un evento rilevante.
- Attenzione selettiva: è la capacità di filtrare attivamente le informazioni superflue, concentrandosi su quelle rilevanti.
- Attenzione sostenuta: implica la capacità di mantenere un livello di attenzione costante su una determinata attività per un periodo di tempo prolungato.
Queste componenti sono soggette a variazioni omeostatiche (legate al ciclo di veglia e sonno) e circadiane (legate all’orario del giorno). Tipicamente, durante la notte e nelle prime ore del mattino si hanno livelli più bassi di attenzione, mentre vi è un miglioramento verso mezzogiorno e nel tardo pomeriggio. Queste variazioni possono essere influenzate da diversi fattori, tra cui cronotipo, privazione del sonno, età, e assunzione di farmaci.
Una migliore comprensione di questi meccanismi può migliorare la nostra performance cognitiva e lavorativa ma può anche guidarci verso scelte più consapevoli per gestire il nostro tempo e il nostro benessere.
Lo studio condotto da Valdez, in linea con le altre ricerche sul tema, sottolinea quindi l’importanza di considerare i ritmi circadiani, l’età, e il cronotipo delle persone nella programmazione delle attività lavorative e scolastiche, compresa la pianificazione degli orari per i test e le valutazioni neuropsicologiche.
Cosa possiamo fare?
Questo offre una base per sviluppare delle linee guida comportamentali atte a migliorare le performance cognitive e il benessere generale, tenendo conto dei ritmi circadiani. Ecco alcune raccomandazioni pratiche:
[1] Programmazione delle attività in funzione del ritmo circadiano:
- Organizzare le attività che richiedono maggiore concentrazione e attenzione nelle ore in cui, secondo i ritmi circadiani, si registra un picco di performance, generalmente nel tardo mattino e nel pomeriggio.
- Evitare, quando possibile, di programmare lavori complessi o decisioni importanti nelle prime ore del mattino o in tarda serata, quando i livelli di attenzione tendono a essere più bassi.
[2] Gestione del sonno:
- Assicurarsi di avere una routine di sonno regolare che permetta un riposo sufficiente, per mitigare gli effetti negativi della privazione del sonno sulle funzioni cognitive e sull’attenzione.
- Considerare brevi pisolini (20-30 minuti) come strumento per migliorare l’attenzione e ridurre la sonnolenza, soprattutto in caso di sonno insufficiente.
[3] Adattamento in base al cronotipo:
- Individuare il proprio cronotipo (mattutino, serale o intermedio) e cercare di adattare la programmazione delle attività in base a esso, per sfruttare i momenti di maggiore predisposizione all’attenzione e alla concentrazione.
- Nelle istituzioni educative e nei luoghi di lavoro, considerare la flessibilità degli orari per accomodare diversi cronotipi, incentivando così il potenziale cognitivo di studenti e lavoratori.
[4] Pausa e alimentazione:
- Integrare pause regolari durante il giorno per mantenere elevati i livelli di attenzione, soprattutto durante le fasi di minore alertness naturale.
- Mantenere un’alimentazione equilibrata e idratarsi adeguatamente per supportare il funzionamento ottimale del cervello e delle funzioni attentive.
[5] Esposizione alla luce naturale:
- Cercare di esporsi alla luce naturale durante la giornata, soprattutto al mattino, per aiutare a sincronizzare i ritmi circadiani con l’ambiente, migliorando così il ciclo sonno-veglia e l’attenzione.
[6] Esercizio Fisico:
- Praticare regolarmente attività fisica, preferibilmente nelle ore di maggiore energia, per promuovere un sonno di qualità e un buon funzionamento dei ritmi circadiani.
Conclusioni
La ricerca sta aprendo nuove prospettive su come i ritmi circadiani modulino significativamente le nostre capacità cognitive, offrendo l’opportunità di migliorare la qualità della vita e delle prestazioni attraverso un maggiore allineamento delle nostre attività con i nostri ritmi biologici.